Cilum

I cilum sono rudimentali strumenti per fumare. Ne abbiamo di legno, argilla italiana e vetro. Conosciuto dall'India alla Jamaica, il cilum è la scelta del fumatore di cannabis professionista. Liberate il sadhu che è in voi o evocate il vostro spirito rastafari con uno dei nostri cilum in legno, ceramica, bambù o vetro.

Innalzate le vostre preghiere a Jah, Shiva o a qualsiasi altra divinità abbiate scelto, o semplicemente godetevi un potente "high" ecumenico. I cilum sono evoluti dai primi modelli usati in Africa fatti con zucche e corna di animali. Alcuni modelli sono dotati di una rete metallica per prevenire l'inalazione della mista. I cilum a raffreddamento ad acqua sono normalmente chiamati chalice.

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Chillum Italiano In Argilla

Fresca nelle mani e liscia quando fumi, l'argilla è il materiale ideale per un chillum.

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Chillum in argilla Bombay

Il chillum è probabilmente uno degli accessori più antichi per fumare. Questo è realizzato in argilla ed è sufficientemente lungo da rendere la vostra esperienza ancora più fresca. La superficie esterna presenta bizzarre decorazioni. Usate sempre una pietra o una retina. Lunghezza: 19,5cm.

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CILUM: LEGGI TUTTA LA LORO STORIA!

Il tipico cilum (o chilam, chillum, shilum) è una pipa con forma retta e conica. Tradizionalmente, i cilum erano fatti in argilla, pietra o legno, usati in passato–almeno a partire dal XVIII secolo–dai sadhu indiani (uomini santi) e dai monaci indù dell'Himalaya per fumare oppio, cannabis e altre sostanze stupefacenti o erbe. Tuttavia, sono stati scoperti antichi cilum anche in Sud Africa, per cui le loro vere origini sono tuttora sconosciute.

In India, fumare o semplicemente possedere un cilum era tradizionalmente riservato ai soli uomini ed il suo uso era principalmente diffuso nelle zone rurali del nord del Paese. Le persone che si prestavano ad accendere erano solite toccarsi la fronte con il cilum e dire "Boom Shankar". Questo era un modo per invitare Shiva e gli altri dei a fumare il cilum in loro compagnia.

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Normalmente, il cilum veniva passato in cerchio e questo rito divenne particolarmente importante per i primi movimenti hippie, incarnando quel forte sentimento di essere un "tutt'uno" o parte di una grande famiglia (un pensiero molto diffuso negli anni '60). Allo stesso tempo, gli "stoner" di rientro dai viaggi nel subcontinente indiano tornavano a casa con i cilum come souvenir. La semplicità con cui si fumavano e si pulivano aumentò ulteriormente la loro popolarità.

Nota a margine: Presumibilmente, i nativi d'America erano soliti passarsi il cilum in senso antiorario. Si narra infatti che fosse loro abitudine pulirsi - perdonatemi l'espressione - il sedere con la mano sinistra e che, pertanto, non toccassero mai il cilum con quella mano, preferendo rivolgersi alla persona alla propria destra.

Oggi, o meglio a partire dagli anni '90, l'uso del cilum è diventato meno popolare a causa della vasta gamma di accessori per fumare di fascia alta presenti sul mercato. A quanto pare, in commercio si trovano più cilum prodotti in Italia che in India, ma i consumatori di cannabis più anziani della generazione hippie sono ancora attaccati a questo arcaico e molto diretto modo di fumare e condividere la cannabis.

Persino i rastafari sono soliti usare il cilum nei loro rituali, come durante la celebrazione del "Grounation Day" il 21 Aprile, che non è il 420, ma solo un'altra buona giornata per fumare in compagnia. Ma sto divagando...

Esistono le varianti di cilum più bizzarre. La gente mostra la sua vena più creativa scolpendo carote o ravanelli freschi da usare una sola volta come cilum (idee che possono rivelarsi molto interessanti, soprattutto per i sapori che possono apportare al fumo). Alcuni hanno addirittura fatto delle proprie creazioni una vera e propria arte.

Darrel "Pipeman" Mortimer, un artista di strada di San Francisco, ha realizzato circa 10.000 cilum dal 1970 ad oggi, vendendo e firmando personalmente ognuno di loro. Se questa non è dedizione?!

Molte persone della comunità cannabica chiamano col termine "chillum" anche la canula al di sotto del braciere dei bong, generalmente fatti in vetro o con qualche tipo di metallo inossidabile.